Farfalla del corbezzolo

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Comunemente nota come “farfalla del corbezzolo” questa specie è tipica della costa tirrenica dell’Italia dove il clima è più caldo rispetto al versante adriatico.
Tuttavia una colonia è stata trovata sul promontorio del Conero nelle Marche.

La si può osservare su rami di corbezzolo dove spesso si poggia ad ali chiuse in modo da mostrare la sua livrea mimetica che le consente di evitare possibili predatori.

Nonostante i suoi colori così variopinti è proprio grazie alla sua livrea che confonde i contorni della sua figura tra la macchia mediterranea.
Le ali sono macchiate di arancione, marrone scuro e azzurro quando si posa, mentre quando vola è principalmente scura e si rende quasi invisibile.

 

Diversamente da quanto si pensa non tutte le farfalle amano i fiori; questa specie è legata al corbezzolo soprattutto nella sua vita prima di divenire una crisalide.
La femmina dopo una breve danza depone le sue uova su numerose piante di corbezzolo perciò su una pianta sarà possibile scorgere al massimo tre o quattro bruchi che dopo le prime mute diventano verdi uniformi in modo da mimetizzarsi tra le foglie dove vivono la loro vita fino al momento di sfarfallare.

I bruchi sono riconoscibili poiché la testa possiede quattro piccole appendici rosse assimilabili a delle “orecchie”.
Dopo sei giorni dalla deposizione il bruco mangerà il guscio vuoto e subito dopo le foglie del corbezzolo assumendone la clorofilla e diventando perciò verde.

Lui vive dentro una foglia rivestita di seta fino a sera quando va in cerca di qualche foglia da mangiare lasciandosi una scia di bava setosa per ritrovare la sua “casa”.

Nel momento di diventare una crisalide filerà altra seta per rinforzare il picciolo della sua foglia-casa e si appenderà a testa in giù. Uscita dall’involucro succhierà il nettare di qualche fiore per poi cibarsi di frutti marcescenti come uva e fichi.